Era un giorno
come un altro
solite guerre
soliti morti di fame
solito razzismo
e invece
era proprio un giorno
come un altro
Proesia
Tre Sacchetti – “Bora! Bora! Mr Motto”
Anno 2007. Laguna di Venezia. Anche Mestre via, esageriamo. Tre persone. Mascherate. Con appositosacchettodellaspesadicarta, in testa. Da cui il nome. Non. Non si chiamano “In Testa”. Tre Sacchetti. Bastava leggere il titolo del post… Comunque anche se in tre gli strumenti sono molti di più. Violino, chitarra, batteria, piano, flauto, diamonica e per chi è proprio inaccontentabile pure il termosifone. In tutte le stagioni pare. Purtroppo i loro ultimi riferimenti risalgono ad una loro apparizione in una compilation nel 2008, ma già l’anno precedente avevano rilasciato il disco “Bora! Bora! Mr.Motto”. Sette Brani, come si suol dire brevi ma intensi. Si divertono? Possibile. Sicuramente divertono. Sinergie di suoni di diversa provenienza che convergono in ritmi d’allegria schizoide. La volontà di lasciare libertà al movimento, all’energia. Senza troppe costrizioni. Paiono proprio non esserci. Ci si vuole divertire? Che ci si diverta. Non si vuole pretendere di rientrare negli schemi, sonori e quindi di divertimento. Ma neanche si vuole macchinosamente destrutturare. No. Si hanno basi jazzistiche? Bene. Ottimo punto di partenza. Mi ci va del klezmer. Benissimo! E la chitarra la si vuole distorcere o no? Sopratutto non rallentare. Non annoiare, che qui ci si vuole muovere e scaldare, questo termosifone vediamo se vuol partire. Ritmi veloci che sembrano solo voler imporre una durata breve dei brani. Unico forse dispiacere che mi arreca. Ma forse maggiore lunghezza avrebbe significato dover voler ricreare per forza delle strutture nel brano che quindi avrebbe distrutto l’originalità e la spontaneità. Un’arte che viene dallo stomaco, che passa attraverso il cuore per esser pompato velocissimo nelle vene. Il cervello utilizzato solo per parlare la stessa lingua base. E per i titoli. Che nella loro assurdità e lunghezza e quindi contrasto con il brano sottolineano come ci sia ben poco da dover capire, e solo lasciarsi andare.
Fumetti: Singloids 11
Singloids fumetto dei Persichetti Bros
Fumetto rilasciato sotto licenza Common Creative BY – NC – ND
Link: Singloids
Proesia Dispersa
Nascosta nell’ombra
l’anima mia vagava
lenta e senza meta
lo sguardo basso
e qualche sospiro.
Non fuggiva,
non scappava,
ma non sapeva
dove andava.
Il cellulare scarico
e il navigatore
non aggiornato.
Mai che passi qualcuno
quando ve ne è bisogno!
Fumetti. Like Zombies 11
Fumetto rilasciato sotto licenza Creative Commons BY – NC – ND
Link: Like Zombies
Proesia Mattiniera
Quando finalmente indomito
t’alzerai oh Fulvio allora
allora t’alzerai di furia
ma sopratutto vedi d’alzarti
che altrimenti perdi il treno
S.O.M.A. – “Deus ex Machina”
Post-rock, shoegaze. Due definizioni per un solo gruppo. Ma come al solito le definizioni possono esser molte. L’ambiente di provenienza è pur sempre il rock, gli strumenti di base chitarra, basso e batteria. Voce? Sì ma giusto per dire che c’è. Strumentali. Fondamentalmente strumentali. Alle volte si aggiunge qualche altro suono / effetto. Ma non in maniera invadente. A complementare. Basi molto rock classiche a fare da tappeto. E una storia che non ha bisogno di esser parlata per esser raccontata. Si ascolta con le orecchie e non con un cervello che deve elaborare delle parole per avere significati. Si ascolta e si va avanti per immagini, non per scritti. Non siamo in presenza di viaggi estremi, verso chissà quali spazi esterni. Siamo a terra. Il rock c’è e si fa sentire. Alle volte tende a nascondersi. Scompare dietro intermezzi che sembrano buttati lì, piccoli scleri o evocazioni, ma che sono in realtà anch’essi facenti parte di una narrazione più ampia. I brani risultano esser cinque. Ma sono cinque tracce molto complesse al loro interno che vanno ascoltate più e più volte. Può risultare ingannevole un primo approccio in cui sembrano non voler portare all’estremo la sperimentazione. I richiami sonori portano a credere di saper già cosa ci si possa aspettare dal seguito del racconto. E all’improvviso no. Quella batteria, quella chitarra e quel basso dove sono finiti? Sono sempre lì. Ecco che il rock si è nuovamente nascosto e diventa post. Post di se stesso senza tradirne le radici. Ora un arpeggio. Ora una batteria isterica. Ora arriva un altro suono ed ecco che l’anima torna fuori. Superato anche questo momento di apparente calma si riparte. Tre elementi che suonano in maniera completa e lo fanno sentire. e riobbliga a farsi riascoltare attentamente.
Riparto all’ascolto.
S.O.M.A. – “Deus ex Machina”
01. Dogma
– I. Statements of Faith
– II. Reducto ad Absurdum
02. Moirae
– I. Genesis
– II. Interlude
– III. When Everything Dies
03. Through A Glass Darkly
– I. Winter Light
– II. The Glass
– III. Farewell
04. .G
05. The Myth of Sisyphus
– I. The Absurd
– II. Albert Camus
Anno: 2011
Provenienza: Brasile
Netlabel: Sinewave
Ascolto: Canili d’Adda, Soundcloud
Download: Mediafire, SineWave
S.O.M.A nel web:
Soundcloud
Myspace
presenti attivamente su facebook
Articoli:
Bongo Fury (Br) – scaricabile la discografia completa
Tendencia Indie (Br)
Fumetti: Bunny 6
Bunny fumetto di Huw Davies
Fumetto rilasciato sotto licenza Creative Commons BY – NC – SA
Link: Bunny
Proesia Stradale
Pareva lettera d’amor
e multa risultò
E due punti in meno sulla patente
Fumetti ESU 10
Esu un fumetti di Coratelli, Zamberlan, Righetti
Fumetto rilasciato sotto licenza Common Creative BY – NC – ND
Link: ESU