Proesia Ispiratrice

Diva, oh Diva, che ti stagli
solitaria nell’oscura notte
d’argentea luce illuminata

pari così trista e agitata
mentre a stento cammini in su
e in giù per la via lastricata

A stento non mi trattengo,
m’avvicino, e timido, fugace
finalmente ti chiedo:

quanto vuoi?


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