Riuscire a coniugare ottima musica e divertimento non è affar che riesce a tutti: in Italia credo che i casi siano due: Elio e le Storie e i NanowaR che con “Into Gay Pride Ride” raggiungono una maturità tale da poterli eleggere ad alti livelli. Le capacità tecniche sono elevate. La composizione dei brani degna delle alte sfere del mondo metal. La registrazione ottima. I testi fondamentalmente in inglese, a dare un taglio internazionale. Peraltro, avete mai provato a tradurre testi dei più importanti gruppi del genere? Seri, sì. Seriosi si vorrà dire. S’atteggiano a far i poser, o meglio, in italiano, tamarri, e poi i testi… Ridicoli in definitiva nella loro imbranata stupidità ed inutilità. Qui invece si svela l’arcano. I testi fanno ridere in se (Odino che si atteggia e va avanti a proverbi per dirne una). E fanno venir la curiosità di tradurre anche gli altri, mettendo così alla berlina chi invece si atteggia a serioso. Ma ritornando a costoro, che dire. L’ispirazione musicale ovviamente sono i Manowar; diversi i riferimenti diretti (vocaleggi o riferimenti testuali per dirne due), e il gioco lo reggono benissimo, anzi. Le canzoni non sono solo uno scimmiottare fine a se stesso, godono di vita propria. Quindi l’ascolto lo si può ben fare su un doppio livello: esclusivamente musicale, apprezzandone le doti; oppure divertente, facendosi grasse risate ascoltandone i testi. Oppure fondendone entrambi gli aspetti. Alle volte prevale più il secondo aspetto, ma è quesi impossibile discernerli. Vedi lo stornello de “The forrest of the magnaccion’s”: come non voler dar prevalenza inizialmente al classico stornello da osteria romana? Poi partono con batteria, chitarre, basso… E non ce la si fa a star fermi… O l’assolo di “Odino e Valalla” con tanto di coretto in stile? Son riusciti a fonderlo in una cosa unica, come se sempre fosse stato così… Fatemeli ascoltare che ho voglia di divertirmi con tutto il corpo…
Solo altre due o tre cose. Primo, i testi. Qui non li ho linkati, ma consiglio vivamente di scaricarseli direttamente dal loro sito. Due, hanno rilasciato tutti i loro lavori come creative commons, anche i video; ho linkato il loro canale youyube: godeteveli. Tre, consiglio vivamente la visione del video “Metal- la-la-la” e l’ascolto di “Fight the Dragon (For the Village)” da Made in Naples (imperdibile il ritornello). Quattro, tre non mi bastavano, gli articoli sui Nanowar sono innumerevoli, ne ho linkati solo tre a campione.
NanowaR – “Into Gay Pride Ride“
1- Metropolis part 3 – The Legacy
2- Nanowar
3- Stormlord of power
4- Nanowarrior’s prayer
5- Blood of the queens
6- Dj Fernanduzzo
7- Odino e Valhalla
8- Radio grafia II
9- Surprise love
10- The forest of Magnaccions
11- 1 vs 100
12- Look at two reels
13- Lamento erotico
14- RAP-sody
15- Karkagnor’s song – the hobbit
16- Karkagnor’s song – the forest
Anno: 2010
Provenienza: Roma, Italia
Netlabel: Auto (?)
Download: Mediafire
NanowaR nel web:
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Jamendo
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